L. ROSSETTI - INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA ANTICA (1998)


Tradizione indiretta

L’insieme delle citazioni (eventualmente delle parafrasi) di brani di un testo antico con le quali possiamo confrontare i dati della tradizione diretta. Supponendo che un passo di Aristotele figuri, oltre che nelle raccolte delle sue opere, anche in una antologia come quella di Stobeo, in un testo di Cicerone o Plutarco, o in alcuni papiri egizi, varrà la pena di confrontare queste altre attestazioni con i dati della tradizione diretta perché esse ci sono pervenute per altre vie e quindi costituiscono un termine di paragone indipendente. Ciò serve dunque allo scopo di articolare ulteriormente lo stemma codicum, e in ogni caso allo scopo di tener conto delle varianti in maniera più sistematica, cercando ad es. di capire come un certo autore veniva letto in determinati ambienti e come ciò può aver influito sulla interpretazione del suo pensiero. Nel caso dei testi frammentari (es. nel caso dei presocratici), la stragrande maggioranza delle unità testuali ci è pervenuta solo per tradizione indiretta. Nessun codice e nessun papiro, per esempio, contiene un testo di Parmenide come tale, ma solo testi di Sesto Empirico, di Simplicio e di altri autori, i quali a loro volta includono delle citazioni da Parmenide. È pertanto comprensibile lo scalpore che sta suscitando la scoperta (nei nostri anni Novanta) di ampi spezzoni dei Physiká di Empedocle in un gruppo di papiri depositati a Strasburgo.


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