L. ROSSETTI - INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA ANTICA (1998)


Papiro

Raffinato manufatto di origine vegetale, la cui esportazione dall’Egitto alla Grecia dovette iniziare già nel corso del V secolo a.C., per dare ben presto luogo a un flusso costante e massivo. L’umidità poteva compromettere la leggibilità degli scritti, oltre che la sopravvivenza del manufatto. Ciò spiega l’esigenza di procedere, nel tempo, alla realizzazione di sempre nuove copie; di conseguenza anche la perdita di alcune opere per troppo prolungata interruzione delle ricopiature. A sua volta la preservazione dei papiri a distanza di millenni è stata possibile solo in presenza di circostanze eccezionali, come il loro accumulo ai margini del deserto o sotto le ceneri del Vesuvio. — Si distinguono i papiri documentari (che ci informano sui più diversi aspetti della vita pubblica e privata dell’Egitto ellenizzato) e i papiri letterari, sensibilmente meno numerosi — anche se non meno preziosi — di quelli documentari. Ci sono poi i papiri documentari medievali (normalmente redatti in latino), di cui si occupano i diplomatisti. — Altre voci pertinenti: Egittologia, Kòllema, Lacuna, Membranae, Òmphalos, Papirologia, Papirologia ercolanese, Recto, Stigme.


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