L. ROSSETTI - INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA ANTICA (1998)


Campo connotativo, campo denotativo e campo semantico

Una nozione, e in particolar modo una definizione, ha due fondamentali componenti: dei connotati (le sue caratteristiche, le sue proprietà, i suoi attributi) e una gamma di oggetti mentali o fisici (quindi anche una serie di esperienze, di usi linguistici ecc.) a cui questa nozione si applica, indipendentemente dal modo più o meno esplicito in cui le singole istanziazioni vengono di volta in volta caratterizzate (quando diciamo che «il melo è un albero» e parliamo di «albero genealogico» difficilmente avvertiamo il bisogno di precisare in che senso usiamo la parola «albero» nei due casi).

(A) Il campo connotativo — ad es. della nozione di «albero» — indica un tipo definito di configurazione di determinati oggetti (così da permettere anche un uso metaforico del termine). È quindi possibile sviluppare un discorso che, per il fatto di dare le coordinate di una certa nozione, ne espliciti il campo connotativo. Ciò permette, a sua volta, di stabilire qual è l’insieme degli oggetti che rientrano (o ricadono) nella nozione di «albero», per cui il campo connotativo funge dunque da più o meno flessibile pietra di paragone.

(B) Il campo denotativo è appunto l’insieme degli oggetti fisici, grafici e/o mentali che hanno titolo ad essere chiamati con un certo nome, ovvero che l’uso riconnette a una certa parola (e alla corrispondente nozione). Più è ricco il campo connotativo, più ristretto sarà il campo denotativo.

(C) A sua volta la nozione di campo semantico indica la sfera dei significati (quindi, di nuovo, le articolazioni del campo connotativo e denotativo) che vengono associati al singolo uso di un termine, ovvero ai suoi usi abituali in una certa cultura. Per esempio la nozione di «Giardino» (con la maiuscola), per secoli usata nel senso di «scuola epicurea», è andata in disuso. Ciò vuol dire che l’italiano corrente ha finito per escludere questa particolare accezione dal normale campo semantico del termine in questione. Si tenga inoltre presente che ogni lingua codifica le sue associazioni di idee, per cui è tante volte fuor di luogo tradurre alla lettera e si deve cercare un giro di pensieri tale da aderire al campo semantico di una parola o di un’espressione che nella nostra lingua obbedisce a regole differenti, così da non disperdere o tradire il pensiero per via di una malposta aderenza al dichiarato. V. anche la voce Metafora "fossilizzata".


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