STORIE
STORIE
Un testimone insospettato del dialetto jesino: Ida o
Aida Rossetti
L’ormai mitico viaggio di don
Anselmo e di altri Rossetti in Argentina alla fine del
2004 è una storia ricca di molte cose diverse. Tra queste ha un posto speciale
l’incontro con Ida o Aida Rossetti, nata nel 1913 e
deceduta nel 2006.
Perché?
Non soltanto perché Ida era la più anziana dei Rossetti riuniti a Rosario del Tala insieme con don Anselmo e altri, ma anche per un’altra
ragione, molto bella. In quella occasione, sentendo che
don Anselmo parlava in italiano, poco alla volta Ida cominciò a parlare anche
lei in italiano, ricordando l’italiano che aveva parlato da bambina a casa di
suo nonno Sante Tommaso. Ma io e don Anselmo ci siamo
immediatamente accorti che non si esprimeva in italiano, bensì in dialetto
jesino, usando parole ed espressioni che noi ricordavamo benissimo anche se
ormai non si usano più (ad esempio “fiocca”, che è l’equivalente dialettale di
“chioccia”, la gallina che cova le sue uova). Evidentemente la signora Ida ha
ritrovato nella sua memoria una lingua che non parlava più da 50-60 anni, e ha
dimostrato di conoscerla proprio bene. Forse ha ritrovato nella sua memoria una
competenza linguistica che non sapeva di avere!
Una cosa molto bella, certo. Ma poi abbiamo fatto una riflessione: Ida parlava jesino.
Quale jesino? Ida è nata in Argentina nel 1913, ma suo nonno Sante Tommaso e
figli sono partiti dall’Italia nel 1896, cioè 17 anni
prima della sua nascita. Dunque a Rosario del Tala il
nonno Sante e gli altri membri della famiglia hanno continuato a praticare il
dialetto jesino della fine dell’Ottocento e Ida ha imparato questo dialetto, poi con noi ha parlato
in questo dialetto che più antico
della sua nascita e che, naturalmente, non è più lo stesso di
ora, perché gli jesini del 2007 parlano in un dialetto che, nel
frattempo, ha subito delle trasformazioni.
Di conseguenza, nel 2004 la
signora Ida si è messa a parlare nel dialetto jesino del 1890-95!
Don Anselmo ha una registrazione
audio di parte di questa conversazione, ma purtroppo ciò che abbiamo è una
registrazione di bassa qualità e quindi si distingue poco e male la voce della
signora Ida. Così si era pensato di telefonare e provare a farla parlare
nuovamente in jesino per telefono. Inoltre, parlando di queste cose con
conoscenti jesini, la notizia arrivò all’orecchio del Dott.
Nicola Di Francesco, giornalista che ha fondato il
prestigioso PREMIO VALLESINA (www.premiovallesina.org ).
E il Dott. Di Francesco pensò alla possibilità di
chiamare a Jesi la signora Ida per conferirle proprio il “Premio Vallesina” oppure, come minimo, di realizzare un ponte
radio-TV con Rosario del Tala.
Purtroppo, per alcuni mesi, io
non sono stato capace di contribuire efficacemente alla realizzazione
di questo progetto. Così il tempo è passato e anche la salute della signora Ida
è venuta peggiorando, per cui non abbiamo fatto in
tempo a concretizzare questa ipotesi.
Rimane tuttavia la registrazione
e penso che la cosa migliore sia di metterla in linea anche se si distinguono
male le voci.
Livio
(gennaio 2007)