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Livio Rossetti  
Bibliografia 2010/12

Dizionario2010

[[ Nel 2010 l'editore perugino Aguaplano ha pubblicato il volume Il quinto secolo. Studi di filosofia antica in onore di Livio Rossetti, a cura di Stefania Giombini e Flavia Marcacci.
Su questo libro (di 752 pagine) v. la homepage e il sito di Aguaplano. ]]

208 - Socrate ha segnato un'epoca?
in C. Fornis, J. Gallego, P. López Barja, M. Valdés (eds.), Dialéctica histórica y compromiso social. Homenaje a Domingo Plácido (Zaragoza, Pórtico), 191-204 -- testo dell'articolo
Ai tempi di Socrate e grazie a Socrate entrarono in circolo, nell'Atene di V-IV secolo a.C., alcune cospicue innovazioni nel comune sentire, per esempio il senso di responsabilità e colpa a fronte dell'uso di professarsi non responsabili.

209 - Zenone di Elea, maestro in comunicazione
in F. Cortés Gabaudan y J. V. Méndez Dosuna (eds.), Dic mihi, musa, virum. Homenaje al Profesor Antonio López Eire (Salamanca, Univ. de Salamanca), 595-602 -- testo dell'articolo
L'opera di Zenone lascia intravedere un progetto comunicazionale originalissimo e oltremodo ardito, che però ha mancato di attirare l'attenzione dei ricercatori. Il punto cruciale è che la costruzione di un paradosso suppone una complessa ed accurata strategia di messa a punto di un intero percorso, nel quale la mente dell'uditorio e poi dei lettori possa finire, per così dire, ingabbiata. Con questo articolo si intende contribuire a identificare i tratti meculiari della strategia macro-retorica che, con ogni verosimiglianza, è stata posta in essere da Zenone.

210 - SOCRATICA 2008. Studies in Ancient Socratic Literature
Edited by L. Rossetti and A. Stavru -- more about this book in the ad hoc webpage

211 - I Socratici 'primi filosofi' e Socrate 'primo filosofo'
SOCRATICA 2010 (= n° 210), 59-70
In questo articolo viene proposta una riflessione sul significato di un fatto spesso dimenticato: che le nozioni di filosofia e di filosofo sono diventate di uso corrente dopo la morte di Socrate, quando i Socratici diedero vita a una ricca offerta di testi dichiaratamente filosofici (i dialoghi socratici). Tener conto di tale circostanza comporta conseguenze di prim'ordine riguardo al nostro modo di intendere la filosofia in quanto tale, oltre che i presocratici e i socratici.

212 - L'invenzione della filosofia
Bollettino della Società Filosofica Italiana, n.s. 200 (mag.-ago. 2010), 3-16 -- testo dell'articolo
L’uso corrente è di pensare alla filosofia come una virtualità senza tempo dunque di ogni tempo. Non meno radicato è l’uso di supporre che la filosofia sia nata a Mileto con Talete (o poco dopo, con Eraclito e Parmenide). In realtà è risaputo che i “presocratici” non seppero di essere filosofi né poterono desiderare di esserlo. - Ma allora?
In realtà la filosofia come pratica sociale consapevole ha una precisa e ben poco controversa data di nascita (intorno al 390 a.C.) e dei protagonisti ben individuati: i socratici (tra cui Platone) che all’epoca si dedicarono a scrivere decine e decine di dialoghi dichiaratamente filosofici: i dialoghi socratici.
L’autore di questo articolo è impegnato a dimostrare che il fatto non costituisce un mero dettaglio o una mera curiosità erudita, ma una notizia chiave, che impone di ripensare molte altre cose.


213 - La structure du poème de Parménide
Philosophie Antique, 10 (2010), 187-226
La structure qui sous-tend la composition du poème de Parménide est très élaborée, il est aisé de s’en rendre compte. La déesse y parle des enseignements qu’elle s’apprête à délivrer et, dans les fragments 10 et 11, elle offre un panorama détaillé de tout un ensemble de questions qu’elle va traiter aussitôt après. Un certain nombre d’éléments métatextuels se trouvent de cette façon insérés dans le texte écrit au premier degré et en interrompent le cours. D’autres passages de texte à métatexte (et vice versa) se rencontrent d’ailleurs dans les fragments, mettant ainsi en évidence de frappantes discontinuités et des changements significatifs dans le type de saturation provoqué dans l’auditoire. Tout cela fait comprendre que les enseignements délivrés dans le poème sont immergés dans une infrastructure beaucoup plus « construite » et « étudiée », beaucoup plus consciente que celle qui apparaît dans tant d’autres textes de la même époque ou antérieurs. D’où l’importance d’une recherche spécifiquement consacrée à la composition du poème dans son ensemble.

213bis - - Quando gli Ionici (e altri) sono stati promossi filosofi
(v. n° 232)

215 - Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma
a cura di P. Radici Colace, S. M. Medaglia, L. Rossetti e S. Sconocchia; diretto da P. Radici Colace
Roma, Fabrizio Serra Editore [Biblioteca di TECHNAI], due volumi di 1.356 p.
L'opera colma una storica lacuna per il fatto di estendere grandemente lo spettro disciplinare, prendendo in analitica considerazione anche molte forme di sapere empirico (ad es. l'agricoltura) e una vasta gamma di trattati e trattatelli specialistici del periodo tardo-antico.

Voci del primo volume, firmate o cofirmate da Rossetti:
- Accademia (con Piero Tarantino), p. 24-29 -- testo dell'articolo
- Anassimandro (con Dmitri Panchenko), p. 106-108
- Anassimene (con Dmitri Panchenko), p. 108-109
- Aristotele (con Flavia Marcacci e Mario Vegetti), p. 185-192 -- testo dell'articolo
Viene tentata una sintesi su Aristotele, con enfasi sulle distorsioni che fatalmente intervengono quando si prova a dare conto di una produzione così spiccatamente multidisciplinare ed una specifica sezione sulla letteratura giuridica prodotta dal filosofo in collaborazione con Teofrasto. - Cosmologia, p. 330-356 -- testo dell'articolo
Ciò che viene qui messo a fuoco è l'elaborazione di molteplici modelli con cui rappresentarsi i rapporti spaziali a livello cosmico, a partire da Talete e Anassimandro. La vicenda viene seguita passo passo fino ad Aristotele e alla meteora della teoria eliocentrica (Eraclide Pontico e Aristarco di Samo), intendendo che in epoca ellenistica e posteriore gli esperti concentrarono i loro sforzi, di preferenza, nel calcolo (e previsione) delle posizioni assunte dai sette corpi mobili allora noti, sviluppando un sapere che è più propriamente astronomico.
- Democrito (con Livia Radici), p. 367-369
- Diritto (con Giuliano Crifò), p. 376-395 -- testo dell'articolo
Nella sezione dedicata all'Atene classica (p. 378-388) l'attenzione viene portata, in modo particolare, (a) sull'imponente varietà delle delibere consegnate alla pietra e, di riflesso, sulle competenze che dovevano entrare in gioco nel processo che conduceva, tra l'altro, alla 'stampa' di tali documenti; (b) sui livelli diversi di competenza giuridica osservabili nela contesto indicato; (c) sulle tracce (e i caratteri) di quella singolare letteratura giuridica alla cui produzione si dedicarono non gli 'addetti ai lavori' ma, con nostra sorpresa, i filosofi, in particolare Aristotele e Teofrasto. Viene infine offerta una riflessione sulle dinamiche che portarono alla dispersione di un così vasto patrimonio.
- Empedocle, p. 431-432
- Epicuro, p. 434-438 -- testo dell'articolo
- Eraclide Pontico, p. 444 -- testo dell'articolo
- Eraclito, p. 444-446 -- testo dell'articolo
- Eudemo di Rodi, p. 481-482 -- testo dell'articolo
- Filolao, p. 521
- Filosofia, p. 522-531 -- testo dell'articolo
1. Un'etichetta fortunata. 2. La vocazione 'architettonica' della filosofia. 3. Modi diversi di essere filosofi. La stagione dei Peri Physeos. 4. Modi diversi di essere filosofi tra il V e il IV secolo. 5. Le filosofie 'sistematiche' di Platone ed Aristotele. 6. Non solo Platone e Aristotele nel IV secolo. 7. Una nuova idea di filosofia a partire da Epicuro. 8. Il periodo religioso. 9. La chiusura della Scuola di Atene: la prima migrazione di filosofi e libri di filosofia in Siria.
- Liceo, p. 633-636 -- testo dell'articolo

Voci del secondo volume, firmate o cofirmate da Rossetti:
- Parmenide (con Flavia Marcacci), p. 779-782
- Peri Physeos, p. 815-818 -- testo dell'articolo
I molti trattati Peri Physeos pubblicati tra il VI e il V secolo a.C. presentano caratteristiche peculiari (che vengono qui individuate) e danno luogo a un tipo di sapere che ha fatto epoca non solo per le tesi di volta in volta accreditate, ma anche per aver dato vita a una prima idea di trattato (in cui si dava conto del sapere su interi ambiti, in particolare il cosmo e il mondo della vita) e di testo mediamente accessibile anche fuori della cerchia degli specialisti.
- Pitagora, p. 835-836 -- testo dell'articolo
- Platone (con Piero Tarantino), p. 836-843
- Presocratici, p. 874-875 -- testo dell'articolo
- Senofonte, p. 919-922 -- testo dell'articolo
L'idea svolta è che Senofonte sia un personaggio difficile da abbracciare con un solo sguardo in quanto la sua opera ha la caratteristica di indirizzare verso specializzazioni molto differenti e normalmente non abbracciate dalla stessa persona. I suoi scritti (o gruppi di scritti) evocano, ogni volta, frammenti di realtà reciprocamente lontanissimi. Attenzione vene prestata anche al diffuso sentimento di minorità che grava su Senofonte perché come storico non ha raggiunto i livelli di Tucidide e come socratico non ha raggiunto i livelli di Platone.
- Simone, p. 929
- Talete (con Flavia Marcacci e Livia Radici), p. 961-966
- Teofrasto (con Daria Crismani, Emanuele Lelli e Annibale Mottana), p. 969-972
- Zenone di Elea (con Flavia Marcacci), p. 1028-1030
Saggio collocato in appendice al II vol.:
- Alle origini dell'idea occidentale di scienza e tecnica, p. 1291-1315 (= n. 216)

216 - Alle origini dell'idea occidentale di scienza e tecnica
in Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma (= n. 215), vol. II, p. 1291-1315 -- testo dell'articolo
SOMMARIO
1. Un percorso a ritroso alla ricerca dei primi 'uomini di scienza'
2. Continuità e discontinuità tra il fare poesia e il fare scienza nell'età dei Presocratici
3. Verso un nuovo paradigma nella concezione del sapere
4. Dal mythos al logos?
5. Modi diversi di rendere conto del "miracolo ionico"
6. L'invenzione del trattato scientifico
7. Quale dipendenza dalla scienza egizia o babilonese?
L'insidioso tema delle origini, quindi anche della relazione con la poesia, con il mito e con l'oriente, viene qui affrontato cercando di individuare il nuovo di cui i Presocratici, e in particolare gli Ionici, sono stati portatori dal punto di vista della tipologia e dei tratti ricorrenti che connotano il loro modo di costruire e raffinare la sophia peri physeos di cui sono stati alfieri.
L'articolo si integra del tutto naturalmente con le voci "Filosofia", "Peri Physeos" e "Presocratici" del medesimo
Dizionario.

217 - Plato's Republic is not a Treatise
in Teruo Mishima (ed.), The Significance of Plato's Philosophy in the Contemporary World: Reconsidering the Politeia, Tokyo 2010, 7-12 (in inglese), 13-17 (in giapponese).
L'uso, oltremodo diffuso, di frugare nella Repubblica alla ricerca delle teorie platoniche, come se non fosse un dialogo ma un trattato, invita ad attivare alcune 'controspinte' e a riscoprire i molti aspetti incompatibili con la forma 'trattato'.

218 - Consumismo epistemico e primato della domanda sulla risposta. A proposito della Problematologia di M. Meyer
Giornale di Metafisica n.s. 32 (2010), 465-477.
L’uscita, per la seconda volta in Italia (1991, 2009), della Problematologia di Michel Meyer invita a interrogarsi sui modi, alquanto inopinati, in cui si è venuta affermando l’idea, apparentemente eretica, che in generale la domanda valga più della risposta, dando luogo a una sorta di educazione collettiva di tipo problematologico.
Imponenti svolte nelle nostre pratiche quotidiane – Google e Wikipedia da un lato, l’esplosione delle forme ‘leggere’ del filosofare (caffè filosofico, filosofia con i bambini e i ragazzi etc.) dall’altro – hanno infatti attivato una educazione diffusa a non attendersi troppo dalle risposte già pronte per l’uso.


219 - Un punto de vista olístico sobre la retórica. Umbral crítico y horizonte de espera
in H. Beristáin-G. Ramírez Vidal (eds.), Espacios de la retórica. Problemas filosóficos y literarios (México, UNAM, 2010), 63-88 -- testo dell'articolo
Vivimos una nueva cultura de comunicación, alentada, por una parte, por los avances tecnológicos que propician todo tipo de mensajes en los medios más distintos, lo que fomenta en los sujetos la adquisición de numerosas habilidades comunicativas, así como, por otra parte, y como consecuencia de lo anterior, la multiplicación de cursos de retórica de nuevo tipo, denominados de muy diversas maneras, desde el ámbito periodístico, cinematográfico o de creadores, hasta la publicidad, la hotelería y la escenografía, pasando por la televisión y la radio, la Internet, la museística o la mercadotecnia -- en otras palabras, la impartición de cursos de retórica aplicada a la especificidad de cada profesión o tecnología.
En efecto, la retórica se encuentra en casi todos los ámbitos, en dos niveles que se definen como micro y macro retórica, donde lo macro comprendería desde el plan inventivo y la estructura pensada para determinada “iniciativa comunicativa” —sea o no escrito— y el nivel micro retórico, donde se encontran todas las estrategias propiamente retóricas como los tropos o figuras.


220 - Socrate, questo sconosciuto
Peitho. Examina antiqua 1 (2010), 13-30 -- testo dell'articolo
The first part of the present paper argues against any attempts to find a set of fixed points of a doctrine that could be ascribed to Socrates. The main thesis of the article has it that Socrates was part of a cultural movement that was marked by a tendency to rather raise questions than merely provide answers and boast about having a number of doctrines or doxai of their own.
The second part of the paper concentrates on a number of memorable innovations that eventually constituted Greek culture, e.g. the idea that it is possible and desirable to be in full control of oneself and, consequently, to shoulder responsibility for one's deeds rather than merely avoid and deny it. Thus, Socrates and ancient Socratic literature are shown here to be a probable source of numerous ideas that the western civilization has built on for centuries, these being, for instance, the emphasis on responsibility and self-control.
Hence the conclusion of the article is that it would be a serious mistake to presume that Socrates remains dramatically unaccessible to us, or to associate him with individual points of doctrine, rather than with a whole way of life.



2011

221 - LE DIALOGUE SOCRATIQUE
Avant-propos de François Roustang
Paris, Encre Marine / Les Belles Lettres, 2011 (292 p.)
Le prime pagine
SOMMARIO
0. Avant-propos, par F. Roustang
1. Le dialogue socratique in statu nascendi
2. L’Euthydème de Xénophon
3. Savoir imiter, c’est connaître, le cas de Mémorables III 8
4. L’Euthyphron comme événement communicationnel
5. Le ridicule comme arme entre les mains de Socrate et de ses élèves
6. La rhétorique de Socrate
7. Le côté inauthentique du dialoguer platonicien
8. Le Socratiques ‘premiers philosophes’ et Socrate ‘premier philosophe’
Questo libro, pur essendo costituito, per gran parte, di lavori già pubblicati in precedenza, mi permette di far emergere più nitidamente che in passato il filo conduttore di molte mie ricerche, quindi (a) l'idea che Socrate sia identificato non da particolari dottrine ma da un modo altamente innovativo di 'lavorare sugli' e con gli interlocutori (cf. l'espressione "to do things with words"); (b) il tentativo di capire che cosa ha caratterizzato la più antica letteratura socratica, in cosa consiste la sua peculiare identità, quali sono le radici della sua apparentemente inesauribile vitalità.
.: le prime pagine
.: il "foro de discusión" su NOVA TELLVS 3.2012, 239-319. [include: G. Ramírez Vidal, Algunas quaestiones sobre el diálogo socrático de Livio Rossetti; C. Cosenza, Per un approccio comunicazionale al logos sokratikos: Le Dialogue socratique de Livio Rossetti; L. Rossetti, Riflettendo sulle vostre osservazioni]
.: a review by F. Bevilacqua Eikasmos XXV 2014, 525-530
.: a review by S. Jedrkiewicz Lexis 12.2012
.: a review by L. Candiotto Bollettino della Società Filosofica Italiana 206.2012
.: a review by A. Gaile-Irbe Philosophie Antique 12.2012
.: a review by D. Murphy Ancient Philosophy 32.2012
.: a review by S. Stern-Gillet Bryn Mawr Classical Review 2012
.: a review by F. De Luise Peitho. Examina antiqua 2.2011
.: a review by S. Torbus Peitho. Examina antiqua 2.2011
.: a review by A. Longo in Revue de Théologie et de Philosophie, 143 (2011), 371-372

222 - Chi inventò la filosofia? Ma la risposta esatta non è Talete di Mileto...
Diogene, n° 22/2011, 91-94
Il tema della 'invenzione' della filosofia viene qui affrontato in modalità non specialistica.

223 - Prólogo
al vol.: L. A. Fallas, Al acecho de lo puro. Introducción a una filosofía de lo singular en Platón (Bogotá, San Pablo, 2011), 7-13
Viene svolta la tesi secondo cui il pensiero platonico è molto più fluido di quanto solitamente si presume e, di conseguenza, richiede di essere identificato con speciali cautele.

224 - Gli onori resi a Talete dalla città di Atene
Hypnos 27 (2011), 205-221 -- testo dell'articolo
Three important events in the history of Greek philosophy are commonly ignored, or at least deemed to be of little import: when philosophy begun to be acknowledged as something definite and existent, when many presocratics begun to be commonly treated as philosophers, although only honoris causa, and when the Athenians decided to honour Thales as a very distinguished sophos.
The news that Athens decided to honour Thales as a very qualified sophos, and then other distinguished persons, so as to set up a group of seven sophoi, has been usually discarded as wholly unreliable, but several features of the context suggest to consider the story largely reliable. This paper, meant to expand the sketchy remarks previously given in no. 214, offers a detailed examination of the pros and contra.

[NB/ Unfortunately, the printed paper begins with a misleading abstract, for which the author is not reponsible.]

225 - J. Barnes et al., ELEATICA 2008: Zenone e l'infinito a cura di L. Rossetti e M. Pulpito
Sankt Augustin [Germania], Academia Verlag, 2011, 212 p.
.: la copertina
.: le prime 35 pagine
.: a review by W. Leszl (Aestimatio, 10, 2013, 181-189).
Il volume propone:
- una sintesi in inglese,
- un'ampia introduzione,
- il testo delle lezioni tenute dal Prof. Barnes nel corso di ELEATICA 2008,
- la discussione con interventi di Konstantin Antonopoulos, Maddalena Bonelli, Néstor-Luis Cordero, Francesca Gambetti, Marcella Giulia Lorenzi e Mauro Francaviglia, Massimo Pulpito, Livio Rossetti [= n° 191],
- la replica del Prof. Barnes.
Spesso si è sostenuto che sia la nozione di infinito a causare la paradossalità degli argomenti zenoniani. Barnes, al contrario, ritiene che in essa non ci sia nulla di incoerente o complicato. Il concetto di infinito non è difficile, tecnico o paradossale, perché non è altro che assenza di limiti in una data scala di quantità. Questa nozione non presuppone conoscenze matematiche particolarmente ricercate, né pensare l’infinito vuol dire eo ipso restare coinvolti in contraddizioni. – Ma ciò significa soltanto che la difficoltà si cela da qualche altra parte.
Il volume offre una approfondita e innovativa esplorazione di una particolare versione della dicotomia zenoniana, insieme con un articolato, appassionante dibattito a molte voci.


226 - Un filosofo senza filosofia
in ELEATICA 2008: Zenone l'infinito [224], 171-183 -- testo dell'articolo
In questo intervento mi chiedo come mai JB, dopo aver riconosciuto che i paradossi di Zenone non hanno costituito un oggetto proprio di insegnamento (né una filosofia), sia poi passato a discutere sul merito di uno di questi enunciati paradossali, impiegando le sue migliori risorse per dimostrare che quello qui preso in esame è affetto da insanabile fallacia. A mio avviso questo passaggio non è giustificato.

227 - Intorno alle metafore di Parmenide (e all'articolo di Fernando Santoro)
in L. Rugggiu, C. Natali e S. Maso (eds.), Ontologia Scienza Mito. Per una nuova lettura di Parmenide (Milano, Mimesis), 271-279 -- testo dell'articolo
Nel suo contributo a questo stesso volume, Santoro sostiene che Parmenide prende in prestito non poche espressioni dal linguaggio tipico delle orazioni dicaniche. Qui viene argomentato (a) che in ciò si dovrebbero ravvisare delle mere trasposizioni e mutuazioni utili ad esprimere idee nuove; (b) che nondimeno Parmenide si trova a difendere tesi che possono ben apparire prima facie non plausibili e quindi si mobilità per conferire loro plausibilità non diversamente dal logografo impegnato ad accreditare tesi non intuitive o contro-intuitive.

228 - Un Socrate che non ascolta: per esempio nell'Eutifrone
Peitho. Examina antiqua 2 (2011), 25-38 -- testo dell'articolo
Walter Kohan has recently observed that Socrates does not seem particularly interested in the opinions of his interlocutors. Consequently, the philosopher is not really involved in a peer to peer relation with them, but rather embarks upon the task of annihilating their ideas. With the situation being as it is, the image of Socrates as a champion of dialogueegins to wobble. While the present paper aims to discuss these claims, a number of issues needs to be accounted for. First of all, the Socratic dialogue does begin in a characteristically symmetrical way, but it becomes more and more asymmetric as the elenchos begins to appear. This is due to the fact the elenchos makes the interlocutors defensive, whereas Socrates can attack freely. Given that, Kohan’s claims seem justified and enlightening, but they should not be regarded as conclusive, since one must neither forget nor undervalue how innovative it was to replace monologue speeches with one-to-one dialogues which offered the opportunity of being involved in unforeseeable conversations.

229 - Il modello Socrate è entrato in crisi
Amica Sofia, dicembre 2011, 16-17 -- testo dell'articolo
Ripresa dei temi svolti nell'articolo precedente.


2012

230 - Parmenide filosofo?
in L. Palumbo (ed.), Logon didonai. La filosofia come esercizio del render ragione. Studi in onore di Giovanni Casertano (Napoli, Loffredo), 127-137
testo dell'articolo
Se Parmenide non poté avere idea della filosofia (che ai suoi tempi non era ancora nota come tale), ha senso chiedersi in virtù di che cosa Parmenide fu, nondimeno, filosofo eccelso. La questione non può avere una risposta ovvia.

231 - Quali filosofia con i bambini e i ragazzi?
Bollettino della Società Filosofica Italiana n.s. 205 (2012), 65-80 -- testo dell'articolo
Some new ways of doing philosophy, esp. philosophy outside universities, in the primary and secondary schools (and also in pubs), and philosophy for beginners where every specialized learning is being put aside, at least for a moment, are becoming common practice in various countries, Italy included. This way, a pretty new story is being written. It is therefore advisable to identify the direction in which these experiences are (if not their very ‘essence’) and what they may mean in the long run.

232 - Quando gli Ionici (e altri) sono stati promossi filosofi
Anais de Filosofia Classica vol. 5 nº 8 (2010) [ma 2012], 41-59 -- testo dell'articolo
When and where philosophy became to be acknowledged as a particular kind of excellence, and got a great prestige so as to become an irreversible ingredient of western civilization? Many would probably say “at Miletus, in the second half of the sixth century B.C.”, but this answer is patently wrong, since so momentous an event took place in Athens at the times of Plato and mainly thanks to him. This at least is my preliminary claim. The second step has to do with the establishment of another, related question: when did it occur that a good dozen of Pre-Socratics were acknowledged as philosophers not unlike those of the IV century B.C. or of subsequent times? Who dared to redefine them as philosophers instead of mere forerunners? And why? My third (and crucial) point is that to dismiss these themes as irrelevant questions would be a mistake, since various points can only be misinterpreted because of such a dismissal.

233 - L'ora del pensare
Rocca 72.23 (2012), 34-36 -- testo dell'articolo
È risaputo che la disciplina scolastica trasforma il bambino in uno studente, premia la diligenza e l’attitudine a dare al docente ciò che questi chiede o mostra di attendersi. Certamente non arriviamo, con ciò, all’alienazione, ma almeno i più grandi lamentano spesso di non trovare il modo di dire la loro, tanto più che anche le assemblee studentesche spesso finiscono per non offrire una simile opportunità. Ma delle alternative esistono e qui ne viene prospettata qualcuna.

234 - Gorgia, questo sconosciuto
in S. Giombini, Gorgias epidittico (Passignano s. T. 2012), 7-13 -- le prime pagine del volume
La presentazione dello studio di Giombini mi dà modo di soffermarmi sul fatto che abbiamo creduto di sapere chi è Gorgia e quale sia il suo pensiero, ma forse a torto, forse finendo per dare di lui un'immagine modulata sui nostri schemi interpretativi, anziché su chi egli realmente fu e sul multiforme sapere di cui egli fu portatore.

235 - Il logos amarturos
Zbornik Matice srpske za klasicne studije 14 (2012), 49-71 -- testo dell'articolo
Amarturos is a very special kind of dicanic speech. A logos is said to be amarturos if the speaker is supporting the charge despite the lack of eyewitnesses or other material evidence. Clearly, to mount a plausible speech on these conditions is very demanding, but precisely because of the challenge, the logos amarturos powefully attracted several Athenian celebrities as Protagoras, Antiphon, Gorgias, Euripides, Andocides, Isocrates, Lysias, Antisthenes, Demosthenes and Aristotle. Nevertheless, it has received very little attention so far. It therefore deserves to be uncovered, and the present survey explores how the logos amarturos was exploited by the abovementioned intellectuals, and few other learned contemporaries.

236 - Riflettendo sulle vostre osservazioni
Noua Tellus 30.2 (2012), 307-319 -- testo dell'articolo
Si tratta della risposta alle molte pagine che, su Noua Tellus, Gerardo Ramírez Vidal e Cristiana Caserta hanno dedicato al mio Dialogue socratique del 2011.






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