L. ROSSETTI - INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA ANTICA (1998)


Lettore terminale

Tra il testo così come potevano leggerlo i contemporanei dell’autore e il testo così come veniva letto e interpretato in una certa epoca — eventualmente il testo che i filologi ci propongono nelle edizioni correnti a seguito di una varietà di trattamenti (fra i quali spicca la cosiddetta normalizzazione ortografica) e di cui i commentatori precisano il senso — intercorrono delle differenze che, spesso, sono di grande rilievo: non cambia soltanto l’enciclopedia personale del lettore, cambia anche la configurazione dell’unità testuale, e non solo per via del materiale scrittorio, delle convenzioni ortografiche o della lingua utilizzata, bensì anche per via delle varianti, delle interpolazioni, delle lacune, degli errori materiali e di altre caratteristiche che connotano (in positivo o in negativo) l’esemplare di una data epoca. All’odierno lettore terminale di un testo tradotto e commentato, necessariamente sfuggono innumerevoli interventi editoriali finalizzati alla restitutio (ivi compresa, magari, la ripartizione delle battute tra i vari personaggi di un dialogo, cosa che non sempre è sicura al cento per cento), e così pure una quantità di modulazioni del senso dovute al traduttore. Questi si trova dunque a leggere una cosa da molti punti di vista diversa da ciò che avrebbe letto e capito se si fosse misurato con un esemplare di altra epoca e, quel che più conta, è subalterno — anzi, per certi rispetti, indifeso — rispetto alle scelte dell’editore e del traduttore (quindi anche rispetto alle indicazioni incluse negli eventuali paratesti e alle valutazioni del commentatore). Per esempio il fatto che venga in vario modo facilitato il compito dell’intellezione (si pensi alla traduzione che "scioglie" determinati termini o frasi) fa sì che al lettore appaia pacifico ciò che altrimenti sarebbe forse sembrato problematico. Il risultato prevedibile è da un lato la tendenza del lettore a investire minori energie nell’atto di "riscrivere" nella propria mente ciò che viene leggendo, dall’altro l’agio di inseguire (o sviluppare) altri tipi di pensieri e associazioni di idee. spetto al testo, svolgono spesso una funzione importante per in fatto di indirizzare il lettore a inquadrare ciò che sta leggendo. Altre nozioni collegate: Orizzonte di attesa, Precomprensione.


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