L. ROSSETTI - INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA ANTICA (1998)


Filologia

Il termine filolog…a [philologia] compare già in Platone (Theaet. 146a), ma nel senso etimologico di «amore per i logoi, i discorsi». Poco alla volta si affermò l’uso di indicare con questo termine l’amore per le discussioni dotte e, più in generale, per la cultura. L’uso umanistico-rinascimentale (e moderno) privilegia invece quella particolare competenza e quelle attenzioni che permettono la restitutio, cioè il recupero della configurazione originale dei testi antichi che si ottiene rimuovendo le più diverse forme di manomissione, intenzionale o involontaria, dovuta al flusso delle ricopiature a mano. Rispetto a una più globale interpretazione e valutazione (valori letterari, dottrinali e documentari dei singoli testi), la ricerca filologica rappresenta una fase preliminare: stabilire come esattamente si configura — cioè come è verosimile che si configurasse, a dispetto di possibili manomissioni, di parti ormai irrecuperabili e di ogni altro possibile "guasto", donde l’idea di «restituzione» — il testo di un dato autore che si dovrebbe poi interpretare. La ricerca filologica si specifica in una varietà di discipline e abilità, che vanno dalla ecdotica alla papirologia, alla paleografia, alla diplomatica, mentre il risultato è costituito dall’edizione paleografica, dall’edizione critica e dall’edizione interpretativa.


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